Il cibo è frutto della terra e trasformato dalla cultura dell’uomo, il vino in particolare, è la bevanda più antica che l’uomo possiede.
Nel tempo si sono persi gusti, sapori e profumi dei prodotti tipici a causa delle forzature ai terreni ed alle piante con prodotti chimici, trattamenti antiparassitari con prodotti sistemici e diserbanti. Tali processi hanno stimolato produzioni abbondanti a forte discapito di quelle qualitative e, purtroppo, hanno modificato quel rapporto terreno-pianta-clima che è la condizione necessaria per lo sviluppo di una pianta forte che produce frutti sani, equilibrati, unici ed identificabili. In definitiva la coltivazione deve essere rispettosa del territorio e della pianta evitando qualsiasi tipo di forzatura. Per questo abbiamo deciso di dedicarci all’ azienda con l’intento di riprendere le colture delle specie che i nostri antenati praticavano e sempre nel rispetto della natura; l’attenzione è rivolta essenzialmente alla terra e al suo legame con i prodotti che ne derivano senza alterarne l’equilibrio e il paesaggio, rispettando la memoria e la storia della stessa.
Le colture principali riprese nell’azienda sono: l’ulivo pisciottano, il fico dottato cilentano ed i vitigni autoctoni.
In particolare per quest’ultimi riteniamo che oggi sia indispensabile tornare ad una cultura viticola ed enologica senza sofisticazioni chimiche per dare al prodotto finale l’unicità e la tipicità del territorio in cui la pianta viene allevata. Purtroppo, politiche scellerate del passato hanno fatto credere che la qualità si potesse ottenere solo partendo da varietà forestiere. Noi crediamo non sia così e da questa convinzione nasce la nostra testardaggine a impiantare varietà viticole a partire, per alcune di esse, da un solo ceppo trovato abbandonato fra la macchia mediterranea.
E’ nato così il nostro campo catalogo